Nuovo appuntamento con la musica di Tracce. Questa volta entriamo nel mondo dell’elettronica, con due artisti italiani che costruiscono mondi sonori personalissimi e al contempo di grande impatto emotivo. Su di loro, si accendono i riflettori della critica musicale d’ oltralpe e oltreoceano.

> Daniela PES – La lingua che ritorna suono. Il suono che diventa utopia

Nata in Gallura, con una formazione jazzistica alle spalle che è garanzia di libertà, mette la voce a disposizione del puro suono. La lingua usata per i testi di Spira, disco uscito per Tanca Records (https://orcd.co/spira) di fatto non esiste, è fatta di frammenti di termini italiani, parole galluresi, vocaboli inventati. Tutto è frantumato, ma solo per ricomporsi in forme sonore nuove e inedite. Una dimensione primordiale del linguaggio. Alla base, oscura elettronica e beat conducono in un viaggio tra l’infinitamente piccolo di una molecola, e l’infinitamente grande del cosmo. Musica che è anche performance dal vivo, visiva, corporea. Il concerto di Daniela Pes è quasi un rito arcaico che si ripete, dove il corpo conta.

Prodotta dall’artista IOSONOUNCANE, che suona nel disco, calca da mesi palchi prestigiosi e domani 21 settembre sarà al Roma Europa Festival.

> Alessandro Baris
Compositore e produttore di musica elettronica di stanza a Bologna, il suo approccio musicale è da sempre influenzato dai suoni della natura. Un linguaggio musicale intimo, intenso, evocativo, in continua esplorazione (www.alessandrobaris.com/videos/).

I suoi live sono accompagnati da opere di visual art, e il suo album di debutto, Sintesi, accoglie la collaborazione di affermati musicisti, come Lee Ranaldo (Sonich Youth), Lisa Papineau, Emma Nolde.

Tante le collaborazioni in Europa e negli States e le performance nei festival intenrazionali e le sue composizioni di musica per film. Assistere a un suo concerto è un’esperienza.