Nel fervore delle sue navigazioni alla ricerca della sua amata Itaca, Ulisse fece sosta sulle rive del basso Lazio, esattamente nell’area tra l’antica Anxur, oggi conosciuta come Terracina, e un promontorio che, come un dono degli dei, si ergeva dalle acque come un’isola misteriosa: il Monte Circeo.
Su quest’isola, circondata dal manto turchese del Mar Tirreno, Circe dimorava, figlia del magnifico dio Sole, Elio, e della graziosa ninfa Perseide. Le storie tramandate narrano di un palazzo sontuoso, abbracciato da un bosco rigoglioso, popolato non da fiere selvagge, ma da uomini trasformati in creature dalla magia della dea, tramite pozioni misteriose di erbe selvatiche.
Il luogo preciso della dimora della Maga Circe è avvolto nel mistero, ma sul Monte Circeo, in tempi antichi, i Romani innalzarono un santuario in suo onore. Si dice che fosse lì, in una villa incantata tra gli alberi, che la dea avesse scelto di abitare, emanando il suo magnetismo in ogni angolo.
Oltre a custodire i segreti dell’antichità, il Monte Circeo offre uno spettacolo mozzafiato ai turisti che si affacciano da Terracina. Le sue pendici, che si ergono maestose sulle acque blu, racchiudono tesori millenari, dai resti di un’acropoli alle imponenti mura megalitiche, offrendo una panoramica unica sulla storia e sulla natura.
In epoca romana, Circei si sviluppò ai piedi del promontorio, forse sulle stesse tracce dove successivamente sorse il Castrum Sancti Felici, noto oggi come San Felice Circeo. Le tracce delle antiche mura e dei santuari rimandano a un passato glorioso, testimoniato dai racconti dei tempi antichi.
Ma da dove trae origine il nome di questo luogo magico? Nonostante le diverse teorie, per i Romani, molto probabilmente, il nome Circei richiama la figura enigmatica di Circe, di cui Omero narra le gesta nell’Odissea, un’epopea che ha incantato generazioni con la sua magia e il suo mistero. E così, il Monte Circeo, con il suo profilo maestoso e avvolto nella leggenda, continua a catturare l’immaginazione di chiunque abbia la fortuna di contemplarlo dalla splendida Terracina
Amidst the fervor of his voyages in search of his beloved Ithaca, Odysseus made a stop along the shores of the lower Lazio, precisely in the area between the ancient Anxur, now known as Terracina, and a promontory that, like a gift from the gods, rose from the waters like a mysterious island: Monte Circeo.
On this island, surrounded by the turquoise mantle of the Tyrrhenian Sea, Circe dwelled, daughter of the magnificent sun god, Helios, and the graceful nymph Perseide. The tales handed down speak of a sumptuous palace, embraced by a lush forest, inhabited not by wild beasts, but by men transformed into creatures by the magic of the goddess, through mysterious potions of wild herbs.
The precise location of the dwelling of the Sorceress Circe is shrouded in mystery, but atop Monte Circeo, in ancient times, the Romans erected a sanctuary in her honor. It is said that it was there, in an enchanted villa among the trees, that the goddess chose to reside, emanating her magnetism in every corner.
In addition to preserving the secrets of antiquity, Monte Circeo offers a breathtaking spectacle to tourists gazing from Terracina. Its slopes, towering majestically above the blue waters, enclose millennia-old treasures, from the remains of an acropolis to imposing megalithic walls, offering a unique perspective on history and nature.
In Roman times, Circei flourished at the foot of the promontory, perhaps on the same traces where subsequently arose the Castrum Sancti Felici, now known as San Felice Circeo. The traces of ancient walls and sanctuaries harken back to a glorious past, as recounted in the tales of ancient times.
But whence does the name of this magical place originate? Despite the various theories, for the Romans, most likely, the name Circei evokes the enigmatic figure of Circe, of whom Homer recounts exploits in the Odyssey, an epic that has enchanted generations with its magic and mystery. And so, Monte Circeo, with its majestic profile and shrouded in legend, continues to capture the imagination of all fortunate enough to behold it from the splendid Terracina.